Associazione Micologica Adriatica (Pescara)

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Parchi Nazionali


Parco Nazionale

d'Abruzzo, Lazio e Molise

Comuni: 24

 

Alfedena (AQ)

Barrea (AQ)

Bisegna (AQ)

Civitella Alfedena (AQ)

Gioia dei Marsi (AQ)

Lecce nei Marsi (AQ)

Opi (AQ)

Ortona dei Marsi (AQ)

Pescasseroli (AQ)

Scanno (AQ)

Villavallelonga (AQ)

Villetta Barrea (AQ)

 

 

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Filignano (IS)

Pizzone (IS)

Rocchetta a Volturno (IS)

Scapoli (IS)

 

 

Alvito (FR)

Campoli Appennino (FR)

Picinisco (FR)

San Biagio Saracinisco (FR)

San Donato Val Comino (FR)

Settefrati (FR)

Vallerotonda (FR)


Notizie generali:

 

Anno di istituzione: 1922 per iniziativa privata, 1923 con Legge n.1511 del 12/07/1923;
Estensione: 44.000 ettari (cui si aggiungono 60.000 ettari di protezione esterna);
Regioni: Abruzzo, Molise, Lazio;
Province: L'Aquila, Isernia, Frosinone;
Sede: Via Santa Lucia - 67032 Pescasseroli - tel.0863 912345 fax 0863 912871;
Simbolo: Orso bruno Marsicano;

Peculiarità:

E' il Parco più antico d'Italia se si considera l'anno 1922 quale sua istituzione ad opera di privati.
E' il regno della natura, dove animali selvatici a rischio d'estinzione hanno trovato rifugio e salvezza.
Tra la fauna più caratteristica si segnalano due specie esclusive: l'orso bruno marsicano, ed il camoscio d'Abruzzo oltre al lupo appenninico che in quest'area concentra il massimo numero di esemplari.
Lo studio condotto dal "Progetto biodiversità" in corso nel Parco ha censito circa 6000 specie, di cui 1950 vegetali mentre di quelle animali oltre la metà sono rappresentate dagli insetti, in particolare dell'ordine dei Coleotteri.

Le catene montuose comprese nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise occupano una fascia altitudinale compresa tra i 900 e i 2.200 metri s.l.m. Il paesaggio si presenta molto vario, con l'alternanza di cime tondeggianti e di pendii rocciosi simili al paesaggio alpino. Il fiume Sangro con i suoi afflenti accupa la parte centrale, mentre nella zona più esterna del Parco scorrono altri corsi d'acqua (Giovenco, Melfa e Volturno). Il carsismo fa si che molti corsi d'acqua siano sotterranei, ritornando in superficie a valle, dove danno orgine a risorgive. Due sono i laghi all'interno del territorio del Parco: uno artificiale (lago di Barrea, alimentato dal fiume Sangro) e uno naturale (lago Vivo, che occupa una depressione di origine tettonica a circa 1.600 m di quota).
Ben visibili sono le tracce prodotte dalle antiche glaciazioni che hanno modellato il paesaggio: circhi glaciali, depositi morenici e rocce montonate lungo le valli. Le rocce del Parco sono per la maggior parte di natura calcarea (originate, tra 170 e 30 milioni di anni fa, da depositi marini tipici delle zone lagunari e di scogliera come alghe, coralli, molluschi bivalvi e gasteropodi), con presenza di dolomia nella zona della Camosciara. Sono presenti vari tipi di sedimentazione che rendono l'intera zona molto interessante dal punto di vista geologico.
Le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono al Paleolitico (circa 20.000 anni fa). In epoca storica, questi luoghi furono abitati da popolazioni preromaniche (Marsi, Peligni e Sanniti).
Tracce dell'epoca romana sono rappresentate da lapidi e iscrizioni. Successivamente queste zone furono interessate da invasioni di longobardi e scorrerie di Saraceni. Risale al Medioevo la costruzione di molti borghi, arroccati su colli e rilievi di pietra, che ancora oggi si trovano all'interno del Parco. Una netta impronta, in epoca più recente, è stata data dal Regno Borbonico delle Due Sicilie attraverso la cultura, le tradizioni, i costumi e la lingua. Purtroppo gran parte dei patrimonio architettonico e storico più pregiato è andato perduto, sia per il terribile terremoto del 1915 che distrusse gran parte della Marsica, sia per il forte sviluppo turistico degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, che ha favorito una notevole speculazione edilizia.
Nonostante l'importanza crescente del turismo, rimangono ancora importanti le tradizionali attività come la pastorizia, l'agricoltura, l'attività forestale e l'artigianato.

Flora:

Per quanto riguarda la flora, sono quasi 2.000 le specie di piante superiori presenti nel Parco, oltre muschi, licheni, alghe e funghi. Tra le specie endemiche, merita una particolare menzione il giaggiolo (Iris marsica), che cresce solo in alcune zone e che fiorisce a fine primavera. Molte le specie di orchidee, tra cui la bella scarpetta di Venere o pianella della Madonna (Cypripedium calceolus), anch'essa a fioritura tardo-primaverile. Un'altra rarità botanica è il pino nero di Villetta Barrea (Pinus nigra), specie relitta risalente probabilmente al Terziario (esemplari si trovano in alcune zone della Camosciara e della Val Fondillo). Sempre nella zona della Camosciara si trova il pino mugo (Pinus mugo), un relitto glaciale che occupa la fascia vegetazionale al di sotto delle praterie d'alta quota.
Il faggio è l'albero più comune del Parco e si trova tra i 900 e i 1.800 metri di quota, occupando più del 60% dell'intera superficie del Parco.
Oltre il limite delle foreste si incontrano il ginepro nano, il mirtillo e l'uva ursina.
Le praterie di altitudine, che insieme a prati e radure ricoprono oltre il 30% della superficie del Parco, occupano creste e sommità intorno ai 1.900-2.000 metri di quota. Nella bella stagione si possono ammirare splendide fioriture di genziane, genzianelle, primule, ciclamini, viole, anemoni, scilie, gigli, orchidee, sassifraghe, ranuncoli, asperule, dentarie, ofridi, ellebori, gigli.

Fauna:

I principi del Parco sono sicuramente gli orsi marsicani e i lupi, questi ultimi in grave pericolo di estinzione intorno agli anni Settanta del secolo scorso e oggi invece in netta ripresa un po' in tutto l'Appennino settentrionale. Altra specie simbolo è il camoscio d'Abruzzo, strettamente imparentato con quello dei Pirenei, di cui costituisce una sottospecie (Rupicarpa pyrenaica ornata). Più snello rispetto al camoscio alpino (Rupicarpa rupicarpa), ha un diverso disegno facciale e corna più lunghe. Altri mammiferi sono lo scoiattolo, la volpe, il gatto selvatico, il cinghiale e la lince, presente con alcuni individui nelle aree più selvagge. Non mancano gli uccelli: solo di picchi sono presenti ben sette delle nove specie diffuse in Italia. Nelle formazioni di mughi (Pinus mugo) che occupano la fascia di transizione tra il limite superiore della faggeta (1.800 m) e le praterie sommitali, si trovano il merlo dal collare, il fringuello, il cardellino, la passera scopaiola e il cuculo.

Come arrivare:

In auto da Roma: Autostrada A24/A25 Roma-L'Aquila-Pescara, uscita Celano o Pescina, proseguire per Bisegna (o per Gioia dei Marsi), oppure Autostrada A1 Roma-Napoli, uscita Frosinone, proseguire per Sora-Forca d'Acero attraversando il versante laziale del Parco.
- da sud: Autostrada A1 fino all'uscita di Caianello e proseguire per Venafro e Alfedena.

Centri visitatori:

- Pescasseroli (AQ): Museo naturalistico, Giardino appenninico e Parco faunistico.
- Civitella Alfedena (AQ): Museo del lupo e Area faunistica del lupo e della lince.
- Villavallelonga (AQ): Museo dell'orso, Area faunistica del cervo e dell'orso, stagno didattico, orto e giardino botanico

F = facile    M = medio    D = difficile

Vette:

Monte Greco (mt 2285) M

Monte Marsicano (mt 2245) M

Monte Meta (mt 2242) M

Monte Petroso (mt 2249) M

 

Escursioni e passeggiate:

Monte Amaro di Opi

Partenza: Opi (Aq), ex-segheria della Val Fondillo
Dislivello in salita: M.714
Tempo di percorrenza: A/h 2.00 R/h 1.30
Difficoltà:
M (F con allenamento
)

Belvedere privilegiato su di un'ampia porzione della Valle del Sangro (Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea) e buon punto di avvistamento dei camosci. In alcuni periodi estivi l'accesso è consentito soltanto a gruppi autorizzati (informazioni presso i Centri di Visita del Parco - tel.:0863 910405).

Dal parcheggio nei pressi dell'ex segheria si imbocca la pista sterrata che si inoltra nella valle, parallela al corso del torrente omonimo. In meno di un chilometro si raggiunge un ponticello in legno, lo si attraversa e, lasciando il sentiero natura che piega a sinistra, si imbocca quello di fronte che entra nel bosco e sale verso la cima di Monte Amaro con un sentiero agile ma in costante salita.

 

Il Lago Vivo

Partenza: Fonte del Sambuco (Barrea)
Dislivello in salita: mt. 500
Tempo di percorrenza: A/h 2.00 R/h 1.30
Difficoltà:
M (F con allenamento
)

Si tratta di un itinerario di grande fascino soprattutto nelle stagioni intermedie: in primavera lo scioglimento delle nevi conferisce pienezza alle acque di questo lago posto a 1600 metri di altitudine, nel tardo autunno le sue rive sono frequentate dai cervi che si affrontano nella stagione degli amori.

Da Barrea ci si dirige verso Alfedena e al chilometro 67, all'altezza di un tornante, si imbocca una carrareccia sulla destra che porta alla sorgente del Sambuco da dove inizia l'itinerario. Si segue la carrareccia fino alla deviazione sulla sinistra per il Lago Vivo. Il sentiero si inerpica attraverso l'ombrosa faggeta della Valle dell'Inferno con costante salita, affrontando una zona sassosa e malagevole che, tuttavia, è sotto l'occhio vigile della Madonna del Buon Passo, una piccola effigie collocata a protezione dei viandanti. Dopo aver attraversato alcune radure si perviene alla conca in cui è incastonato il lago, dominato dalle cime della costiera Tartaro, Altare, Petroso che con i suoi 2249 metri rappresenta la cima più alta del Parco.
Al margine sinistro dell'altopiano la
Fonte degli Uccelli
garantisce acqua in ogni periodo dell'anno.


PROVINCIA DI L'AQUILA:

Alfedena (AQ)

Notizie generali:

Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

Abitanti: 768 (alfedenesi)

Altitudine: 914 mt

Comune: Tel. 0864/87114 Fax 0864/87432

Antico centro sannitico, il paese sorge annesso al Castello medievale del principe Caracciolo di Cellammare; ancora oggi si possono osservare le mura del Castello e la Torre Normanna a pianta ottagonale del X-XI secolo.
Importante tradizione è la lavorazione della pietra: selci, stipiti, scalette esterne, si possono osservare nelle stradine del paese. Per testimoniare l'importanza della figura del selciatore, nella Villa Comunale è stato realizzato il monumento al selciatore dallo scultore Sandro Pagliuchi.
La Villa Comunale fu definita Orto Botanico dall'Università di Napoli alla fine del XIX secolo, per la rilevante presenza di varietà botaniche.

Frazioni: Nessuna Frazione.

 

F = facile    M = medio    D = difficile

Escursioni e passeggiate:

       Campitelli

(L1) Campitelli - Passo dei Monaci M

(L2) Campitelli - Rio Torto M

(L3) Campitelli - Lago della Montagna Spaccata M

 

Da visitare:

  • L'acropoli con le sue antiche mura e la necropoli di origine sannitica;

  • il borgo medievale con le sue porte;

  • il castello di cui resta la torre ottagonale.

  • Curiosità:
    Conosciuto come paese dei Dottori, perché in passato vi era un elevato numero di laureati rispetto al numero di abitanti.
    I selciatori e scalpellini alfedenesi hanno ornato le strade e piazze di Roma, tra cui la storica piazza San Pietro, con i famosi sampietrini ottenuti lavorando la pietra.

    Usi e costumi:

  • La Fiasca, serenata che viene fatta agli sposi la prima notte di nozze;

  • Sant'Antonio Abate, festa tradizionale cristiana: in tutti i vicoli del paese viene costruito un falò che viene acceso nel primo pomeriggio, segue la processione con la benedizione dei fuochi ed infine la festa continua attorno ai fuochi con piatti tipici (lullitte e faciule, la panonda, re ciceranate), patate sotto la brace e vino;

  • A te Pumba mé, festa dedicata alla Dea Pomona (divinità della campagna): gruppi di ragazzi passano per i vicoli del paese festeggiando l'arrivo della primavera ed esortando la Dea con un frasi e con suoni di corni e campanacci.

  • Gastronomia:
    La pizza fritta (lunghi tortiglioni a spirale fritti, preparati con uova, farina, lievito, rosmarino, semi di anice, acqua e sale), anticamente veniva offerta a tutto il paese per il matrimonio.
    La zuppa della sposa (brodo di carne con indivia, pezzetti di pane fritti, scamorza tagliata a dadini e polpettine di carne), veniva preparata il giorno dopo il matrimonio.
    Lullitte e faciule (gnochetti di acqua e farina con fagioli); agnello cacie e ova; frittata con la curatella (frittata con fegatini di agnello), viene mangiata il giorno di Pasqua.
    Ru pezzelocchere (pasta del pane con uova, zucchero, anice e buccia di limone).

    Manifestazioni:

  • (17 gennaio) Sant'Antonio Abate;

  • (ultimo giorno di febbraio) A te Pumba mé .

  • (29 aprile) San Pietro Martire il Santo Patrono;

  • (seconda domenica di luglio) Santa Maria Salomè.

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    Barrea (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

    Abitanti: 864 (barreani)

    Altitudine: 1.066 metri slm

    Centri del Parco: Ufficio di zona, Centro Rapaci (in fase di allestimento).

    Comune: Tel. 0864/88114 Fax 0864/88204

     

    Piccolo borgo medievale arroccato su uno sperone a 1066 metri, si affaccia sull'omonimo lago artificiale e su un anfiteatro formato da alcune tra le più belle montagne del Parco. Il paese, per difendersi dalle incursioni, si è sviluppato in prossimità della foce naturale del Sangro attorno allo Studio Benedettino, con un groviglio di case disposte a muraglia che rendevano impossibile l'accesso ovunque, se non dalle due porte posizionate a monte e a valle del paese. A sorvegliare il tutto, i due torrioni: la Torre Rotonda e la Torre Quadrata, ancora oggi presenti. Barrea è un'ottima base di partenza per splendide escursioni sia nei versanti boscosi, ricchi di fauna, che nelle zone esposte a sud, elevate e più deserte, con specie floristiche rare.

    Frazioni: Nessuna Frazione.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (J1) Convento dei Monaci - Fonte Sambuco: (1 h) M
    (J2) Colle Ciglio - Val Jannanghera: (1 h) M
    (J3) Colle Ciglio - Ponte nuovo di Civitella Alfedena: (1 h) F
    (J4) Colle Ciglio - Ponte del Diavolo: (1 h) F
    (J5) Fonte Canavelle - Rocca Chiarano: (3 h) D
    (J6) Valle lanara - L. Pantaniello: (3 h) M     (J7) Fonte Peschio di Creta - Lago Pantaniello: (3 h) M
    (J8) Ponte del Diavolo - Scontrone: (3 h) M
    (K1) Fonte Sambuco - Alfedena: (3 h) M
    (K2) Fonte Sambuco - Lago della Montagna Spaccata: (1,5 h) M
    (K3) Valico di Barrea - Valico Altare Tartaro: (5 h) D
    (K4) Valico di Barrea - Lago Vivo: (3 h) M     (K5)  Sorgente delle Donne - Lago Vivo: (2 h) M
    (K6) Fonte Sambuco - Rifugio Forca Resuni: (3 h) D
    (JN1) Sentiero Natura 'Centro Rapaci' (F)

     

    Da visitare:

  •  'Lo studio' (antico monastero benedettino);

  •  Chiesa parrocchiale di San Tommaso apostolo (XV sec.);

  •  Chiesa del Lago e vecchio monastero;

  •  Torre.

  • Curiosità:
    Gole di Barrea, dette 'Le Foci'.

    Usi e costumi:
    In occasione dei matrimoni c'è l'usanza di preparare la 'zuppa degli sposi'; la sagra degli orapi (spinaci selvatici) allieta l'agosto, ricco di iniziative. Commovente e suggestiva per lo scenario naturale unico nel quale si svolge, la “Passione Vivente” viene rappresentata ogni anno a Pasqua.

    Gastronomia:
    Zuppe locali e dolci di mandorle.

    Manifestazioni:

  • (22 febbraio) celebrazione della Madonna del digiuno, per ricordare la leggenda secondo la quale un uomo vide uscire la Madonna dal fiume Sangro;

  • (21 dicembre) Festa patronale di San Tommaso apostolo e di Santa Maria Santissima delle Grazie.

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    Bisegna (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Valle del Giovenco

    Abitanti: 395 (bisegnesi)

    Altitudine: 1.210 metri slm

    Centri del Parco: Centro Capriolo con Ufficio di zona e Museo.

    Comune: Tel.0863/85139 Fax 0863/85259

    Sul limitare del parco nazionale dell'Abruzzo, Bisegna dà lo sguardo alla Valle del Giovenco. Punto strategico, nella storia il paese è stato spesso un baluardo difensivo delle varie famiglie nobili che si succedettero nella proprietà del borgo che è sorto oltre duemila anni fa sulle rovine del castello marsico fatto distruggere da Valerio Massimo. Posta lungo il ciglio roccioso alle pendici della Spina di Cerreto, in posizione dominate la Valle del Giovenco, Bisegna custodisce pregevoli argenti, opera delle botteghe di Sulmona del ‘400, conservati nella chiesa di S. Maria Assunta.

    Frazioni: San Sebastiano.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (V1) Cimitero - Macchia Rose: (2 h) F

    (V2) Cimitero - La Sorgente: (1,5 h) F

    (W1) Fonte d'Appia -Pietra dei Principe: (2 h) F

    (W2) Fonte d'Appia - Valico San Paolo: (1 h) M

    (W3) Terraegna - Villa Lago: (4 h) D

     

    Da visitare:

  •  Centro medievale con torre di forma pentagonale (XIII-XIV secolo) e antico campanile;

  •  Stemmi araldici appartenenti ai conti di Celano, i Piccolomini;

  •  A tre chilometri da Bisegna sorge la frazione di San Sebastiano, con antiche case intorno all'omonima chiesa.

  • Curiosità:
    Pianoro del Templo, che conserva antiche leggende.

    Usi e costumi:
    In località San Giovanni si trova una fonte, la cui acqua può aiutare a prevenire le malattie della pelle, in particolare la scabbia. E' tradizione che le ragazze in cerca di marito ne bevano l'acqua nella notte tra il 23 e il 24 giugno.

    Manifestazioni:

  • (20 gennaio) Festa di San Sebastiano;

  • (24 giugno) Festa di San Giovanni;

  • (25 giugno) Sant'Antonio da Padova;

  • (15 agosto) Santa Maria Assunta;

  • (16 agosto) San Rocco.

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    Civitella Alfedena (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

    Abitanti: 316 (civitellesi)

    Altitudine: 1.121 metri slm

    Centri del Parco: Centro lupo con museo e Ufficio di zona, Area faunistica del lupo, Area faunistica della lince.

    Comune: Tel. 0864/890444 Fax 0864/890445

    E' il paesino più piccolo della vallata. Il turista che visita Civitella per la prima volta resta subito affascinato dalle forme graziose ed armoniose dell'architettura, che lascia intravedere ancora case in pietra e vicoli strettissimi in cui “perdersi” durante una passeggiata all'insegna della tradizione.
    Sorge alle pendici del Monte Sterpi d'Alto, che rappresenta solo l'inizio di quel meraviglioso spettacolo che si apre subito alle spalle del grazioso borgo: l'anfiteatro della Camosciara (Zona di Riserva Integrale del Parco). Ai piedi del paesino, il Lago di Barrea, facilmente raggiungibile con una passeggiata pedonale che attraversando la Pineta porta al Ponte Vecchio e quindi sulle sponde del lago.

    Frazioni: Nessuna Frazione.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (G1) Casone Antonucci - Base della Camosciara: (40') F
    (G2) Prato dei Molino -Valico Colle Santo Janni: (20') F
    (G3) Colle Jajacque -Camosciara: (50') M     (G4) Colle Jajacque -Camosciara: (1 h) M
    (G6) La Camosciara - Rifugio Belvedere della Liscia: (1 h) D
    (GN1) Sentiero Natura 'Le cascate' F
    (I1) Civitella Alfedena -Rif. Forca Resuni per la Val di Rose: (3 h) D
    (I2) Civ. Alfedena -Colle Jajacque: (30') F
    (I4) Civitella Alfedena - Val Jannanghera: (1 h) M
    (I5) Civitella Alfedena - Colle Pizzuto: (30') F
    (IN1) Sentiero Natura del lupo -Pineta F
    (IN2) Sentiero Natura 'La pineta e il lago' F

     

    Da visitare:

  •  Borgo medievale, feudo di tante famiglie, conserva i caratteri tipici dell'epoca;

  •  Parrocchiale di San Nicola (1600);

  •  Santuario di Santa Lucia (meta di pellegrinaggio);

  •  Torre (1330-1400).

  • Curiosità:
    Botteghe di artigianato. Fiaccolata di fine anno (30 dicembre) dal Monte Mava; Presepe di carta pesta.

    Usi e costumi:
    Artigianato tipico con tessitura a mano, pittura su ceramica, produzione di miele.

    Gastronomia:
    Zuppe locali e dolci di mandorle.

    Manifestazioni:

  • (seconda domenica di luglio) Festa di Santa Lucia; feste di San Nicola e Madonna del Carmine; sagra della “scrupella” (dolce fritto);

  • (terza Domenica di Luglio) Festa della Madonna del Carmine;

  • (seconda Domenica di Agosto) Festa Patronale di San Nicola di Bari;

  • (terza domenica di agosto) Sagra della surpella;

  • (21-22 agosto) Pellegrinaggio in Val Canneto.

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    Gioia dei Marsi (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Valle del Giovenco

    Abitanti: 2308 (gioiesi)
    Altitudine: 735 metri

    Comune: Tel. 0863/88168 Fax 0863/88488

    Gioia dei Marsi è un centro della zona sud orientale della Marsica, costituito dall'insieme di tre comunità (Gioia, Casali d'Aschi e Sperone) Conta 2389 abitanti, su un territorio di 73,39 Kmq, ad una altitudine di 735 m sul livello del mare, a 73 km da L'Aquila e a 26 km da Pescasseroli. Gioia dei Marsi si puà, a ragione, definire la "Porta del Parco Nazionale d'Abruzzo", in quanto, attraversato il suo centro abitato, ci si inse'risce subito nel territorio Parco. Centro agricolo ed agroindustriale di prim'ordine, le sue aziende esportano i prodotti della terra del Fucino in ogni parte d'Italia e del Mondo. Proiettata nel futuro, Gioia dei Marsi conserva golosamente la cultura degli avi e le tradizioni che si sono consolidate nel tempo, legate ad un passato di lavoro e di operosità ed alla devozione religiosa.

    Frazioni: Le Grette, Casali D'Aschi.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (U1) Gioia Vecchio - La Sorgente: (1,5 h) M

    (U2) Gioia Vecchio - Il Cilmo: (1 h) M
    (U3) Il Cilmo - Favone: (1,5 h) M

    (U4) Il Cilmo - Macrana - Lecce: (1,5 h) M

     

    Da visitare:

  • Fontana del 1800 e borgo di Gioia Vecchio (a 14 chilometri dal centro di Gioia, sulla strada statale n. 83) con chiesa che conserva la facciata in pietra risalente al XVI secolo.

  • Curiosità:
    Zona di interesse archeologico con ritrovamento di quattro necropoli nelle località Quercia, Castelluccia, Alto le Tombe e Alto le Ripe.
    Manifestazioni:

  • (13 giugno) Festa di Sant'Antonio a Gioia Vecchio;

  • (nel mese di agosto) festa gioiese ; sagra dei 'piliero' (un'erba che cresce in montagna).

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    Lecce nei Marsi (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Valle del Giovenco

    Abitanti: 1786 (leccesi)

    Altitudine: 735 metri slm
    L'odierna Lecce è pervasa da un'intensa attività di espansione e di rinnovamento: trasformando la sua attività, un tempo agricola, sta acquistando sempre più una funzione residenziale. Chi vi giunge, oggi, trova un paese accogliente, che possiede tutti i requisiti essenziali che consentono al visitatore un soggiorno tranquillo, permettendogli cosi di ammirare non solo gli antichi monumenti, ma anche le sue bellezze naturali.

    Frazioni: Nessuna Frazione.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    Ai ruderi di Lecce Vecchia, la città antica che sorgeva a 1.278 metri di altitudine.
    (S1) Lecce Vecchio - Vallone di Lecce - Lecce: (2 h) M

    (S2) Lecce Vecchio - Favone: (1 h) M
    (S3) Lecce Vecchio - Passo della Fontecchia: (2 h) M
    (S4) Lecce Vecchio - Valico Monna Rapanella: (3 h) M

    (S5) Favona - Coppo dei Lepre: (1,5 h) F


    Da visitare:

  • Ruderi di Lecce Vecchio;

  • Torre medievale a Castelluccio.

  • Curiosità:
    Zona di interesse archeologico.
    Manifestazioni:

  • (ultima domenica di aprile) feste di Sant'Antonio Abate;

  • (ultima domenica di settembre) feste di San Biagio;

  • (13 dicembre) Fiera di Santa Lucia.

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    Opi (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

    Abitanti: 520 (opiani)

    Altitudine: 1.250 metri slm

    Centri del Parco: Centro Camoscio, Museo e Area Faunistica (in allestimento).

    Comune: Tel. 0863/910606 Fax 0863/912703

    Situato in uno splendido anfiteatro naturale, circondato da rigogliose montagne ricche di boschi, Opi conserva ancora oggi le caratteristiche di antico borgo Mevale, singolare per la posizione e l'aspetto di grande interesse archeologico. La presenza umana nel territorio di Opi ha origini remote, ne sono testimonianza i resti di un centro fortificato nel luogo in cui sorge l'attuale abitato, i tanti reperti archeologici rinvenuti nella Necropoli di Val Fondillo e i resti di un probabile tempio nelle località "Casali" e "Fonte delle Lecina".

    Frazioni: Casette Asismiche.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (E1) La Madonnina - Portella: (1 h) F
    (E2) La Madonnina - Colli Bassi: (1,5 h) F
    (E3) Le Casette - Colli Alti: (2 h) M
    (E4) Colli Mandrilli - Colle Frassineto: (20') F
    (E5) La Madonnina - Colle Frassineto: (1 h) F
    (E6) Le Casette - Monte Marsicano: (4 h) D
    (F1) Grotta Fondillo - Monte Amaro: (2 h) D
    (F2) Grotta Fondillo -Valico Passaggio dell'Orso: (2,5 h) M
    (F3) Grotta Fondillo - Colle Frassineto: (1,5 h) F
    (F4) Colle Frassineto - Valle Fredda: (1h) F
    (F5) Acquasfranatara - Valico delle Gravare: (3 h) M
    (F6) Acquasfranatara - Valico Inguagnera: (1 h) M
    (F7) Valle Fredda - Il Coppo: (30') F
    (F8) Alta Valle Fredda - Valico Monte la Felcia: (1 h) M
    (F9) Valle Fredda - Valle Inguagnera: (3h) M
    (FIO) Ponte Forcone - Monte Marsicano: (4 h) D
    (FN1) Sentiero Natura Val Fondillo F

     

    Da visitare:

  •  Cappella di San Giovanni (XV11 sec.);

  •  Chiesa di Santa Maria Assunta (X111 sec.);

  •  Palazzo municipale;

  •  Palazzo Bevilacqua.

  • Curiosità:
    Il giorno di Sant'Antonio Abate si rinnova lo scambio dei 'cicciotti', un miscuglio di grano, fave secche, ceci e mais lessati.

    Usi e costumi:
    'Catozze', fuoco acceso la notte di Natale.

    Gastronomia:
    "m'paniccia", pecora al cotturo, "m'cisca" carne di pecora essiccata, frittelle di cavolfiore; cicatelli con le foglie; ricotta e pecorino. Dolci: tanozzi, torroncini, sanguinacci con riso, cicirchiata.

    Manifestazioni:

  • (17 gennaio) si festeggia S.Antonio, giorno in cui i contadini usano far crociare i propri animali:

  • (24-25 giugno) si festeggiano San Giovanni Battista e San Vincenzo Ferreri, patroni e protettori di Opi;

  • (In agosto) si svolge la Sagra degli gnocchi, una grande festa realizzata grazie alla partecipazione di molti turisti che affollano i tavoli, appositamente allestiti dalla Pro Loco per gustare gli gnocchi accuratamente preparati dalle massaie del paese;

  • (la seconda domenica di settembre) si festeggiano S.Emidio e la Madonna delle Grazie:

  • (la prima domenica di ottobre) S.Teresa e la Madonna del Rosario.

  • (la notte di Natale), dopo la santa messa, ci si ritrova in piazza della chiesa dove viene acceso un grande falò, detto "i catozze", in onore di Gesù Bambino.
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  • Ortona dei Marsi (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Valle del Giovenco

    Abitanti: 798 (ortonesi)

    Altitudine: 1.048 metri slm

    Centri del Parco: Centro Verde

    Comune: Tel. 0863/87113 Fax 0863/87134

    Posizionato nella zona orientale della Marsica, il paese sorge sulle falde del monte Parasano. Di rilievo il castello che domina l'abitato. Antiche le origini di questo insediamento tanto che si suppone che Ortona dei Marsi fosse un'importante borgo sotto il dominio dei Marsi. Anticamente era conosciuta come Milonia. Sorto sulle rovine dell'antica Milonia, nel Medioevo fu un' importante postazione strategica, per il controllo del passo tra la valle del Fucino e quella del Sagittario. Dell'attuale paese si ha menzione dal XII secolo. Alla fine del XVIII secolo fu feudo della famiglia Massimi. In pittoresca posizione, ad occidente della piana del Fucino, è dominato dai ruderi del castello medievale. La chiesa parrocchiale, dalla facciata trecentesca, si caratterizza per l 'antico rosone e un ricco pulpito seicentesco. Nei dintorni, in località Rivoli, emergono i resti di mura megalitiche.

    Frazioni: Aschi Alto, Carrito, Cesoli, Casali Santa Maria Maddalena, Castiglione, Rivoli, Villa Santa Maria.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    Nella Valle del fiume Giovenco M

     

    Da visitare:

  •  La Torre Medievale e la Chiesa di San Giovanni Battista che ha subito diversi rifacimenti in particolare sul finire del '400 e l'inizio del '500 con l'aggiunta delle due navate laterali;

  •  Il rosone sulla facciata è originale del '300. L'edificio, come tutta la parte più antica di Ortona, non ha fondamenta, ma sorge direttamente sulla roccia compatta.

  • Curiosità:
    Nei pressi di Ortona (frazione di Rivoli) viene prodotto un miele che ha avuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale.

    Gastronomia:
    Zuppe di legumi e agnello arrosto. Dolci tipici alle mandorle consumati durante le festività.

    Manifestazioni:

  • (17 gennaio) si celebrano le feste di Sant'Antonio Abate;

  • (8 Maggio) si festeggia il Patrono San Generoso;

  • (14 agosto) di ogni anno, durante la notte si può partecipare all'Infiorata;

  • (15 Agosto) festa alla Madonna Sulla Villa;

  • (6, 7 e 8 settembre) si festeggiano: San Rocco, Sant' Antonio da Padova e la Madonna delle Grazie.

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    Pescasseroli (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

    Abitanti: 2234 (pescasserolesi)

    Altitudine: 1.167 metri slm

    Centri del Parco: Centro Natura con Punto informazione, Museo, sala proiezioni, Parco faunistico, giardino appenninico, laboratorio didattico.

    Comune: Tel. 0863/910725

    Pescasseroli è la capitale storica del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. E' adagiata in una conca all'ingresso dell'Alta Valle del Sangro a m. 1167 sul livello del mare. Questo altopiano ricco di pascoli è circondato da boschi centenari e montagne suggestive. Pescasseroli è un paese in cui è evidente la simbiosi tra natura ed architettura: il centro abitato è in perfetta armonia con le meraviglie naturali che lo circondano. Il nucleo urbano, in posizione pianeggiante, si è sviluppato attorno all'antica abbazia ed è caratterizzato da tradizionali costruzioni in muratura di pietrame e malta, adornate dalle particolari finestre con imbotti in pietra da taglio locale, denominata "pietra gentile" dal nome dell'omonima montagna. La piazza S.Antonio, così chiamata per la presenza di una chiesa oggi scomparsa, è il fulcro della vita di Pescasseroli: è colorata dai faggi e profumata dai piccoli fiori dei tigli ed è ornata, oltre che dalla sede del Comune, da una graziosa fontana, sormontata da una statuetta dell'Immacolata.

    Frazioni: Valle Chiara.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (Al)  La Canala - Rifugio Pratorosso: (1 h) F
    (A2) Rifugio Pratorosso - Terraegna: (1 h) F
    (A3) Terraegna -Valico Carapale: (1,5 h) D
    (A4) Rifugio Pratorosso - Valico di Campitelli: (1 h) M
    (A5) Rifugio Pratorosso - La Cava: (1 h) M
    (A6) Pratorosso - Monte Marsicano: (4 h) M
    (B1) Vallone Pesco di Jorio - Valico Aceretta: (1,5 h) M
    (B2) Capo Vallebona - Sorgente Puzza: (2,5 h) M
    (B4) Sorgenti - Rifugio Pesco di Jorio: (1 h) M     (B5) Valico Aceretta - Rifugio Pesco di Jorio: (1 h) F
    (B6) Valico Aceretta - Monte Vitelle: (0,30 h) F
    (C1) Bocca del Petroso - Strada Statale di Forca D'Acero: (3h) F
    (C2) Curva Casale - Macchia la Rocca: (0,15h) F
    (C3) Fonte della Difesa - Monte Tranquillo: (2,5 h) M
    (C4) Camporotondo - Campo lungo: (40') F
    (C5) Valico di Monte Tranquillo - Rifugio Pesco di Jorio: (2,5 h) M
    (D1) Campeggio dell'Orso - Colli Alti: (2 h) M
    (D2) Campeggio dell'Orso - Le Prata di Opi: (1h) F
    (D4) Campeggio dell'Orso-Valle Mancina: (1,30h) M
    (D3) Camp. Orso - Macchiarvana: (2,5 h) M
    (D5) Portella - Camporotondo: (2 h) M
    (D6) Pescasseroli - Colli Alti: (1,5 h) M
    (BN1) Sentiero Natura Castel Mancino F

     

    Da visitare:

  •  Parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo (1100);

  •  Palazzo Sipari (casa natale del filosofo Benedetto Croce).

  • Curiosità:
    Il nome Pescasseroli sembra derivare da "Pesculum Serulae", cioè roccia sorgente a picco (dal tardo latino "pensulum"), o masso che serra; secondo Benedetto Croce, "Pesculum ad Sorolum", cioè masso presso il piccolo Sangro (le sorgenti). La parte più antica dell'abitato sorge ai piedi dello sperone roccioso «pesco», su cui si trovano i resti di «Castel Mancino». Nella leggenda marsicana il poeta pastore Cesidio Gentile fa derivare la fondazione di Pescasseroli dalla vicenda drammatica di un giovane cavaliere crociato, Serolo, figlio del Conte Maracino, signore del castello. Serolo, partecipando alla I Crociata, incontra in Palestina la bella saracena Pesca, della quale si innamora e che sposa. In compagnia di un santo anacoreta, che aveva con sè la statuina lignea della Madonna nera, Pesca viene mandata da Serolo al castello. Una volta al castello, il vecchio Conte si invaghisce, non ricambiato, di Pesca che, fuggendogli, viene raggiunta ed uccisa in prossimità di una sorgente (quel posto è da allora chiamato «malafede»). Tornato dalla Crociata ed appresa la morte cruenta della sua sposa, Serolo muore di dolore. Sulla tomba dei due giovani sposi il vecchio Conte, in espiazione del delitto, fonda il paese che chiama Pescasseroli dall'unione dei due nomi.

    Usi e costumi:
    E' un'antica usanza tostare e aromatizzare i ceci con la sabbia prima delle nozze. Il costume tradizionale femminile di Pescasseroli, di istituzione relativamente recente, è tutto in nero, mentre quello antico era sfarzoso e vivace. Il costume nero fu introdotto nell'uso per una circostanza del tutto fortuita: si racconta che nel 1846 alcune donne di Pescasseroli che si recavano ad Ischia per delle cure termali furono oggetto, a Napoli, di curiosa e indiscreta attenzione. Le donne trovarono rifugio a Procida ove scambiarono i loro costumi con quelli delle donne locali.
    Tornate a Pescasseroli i nuovi costumi piacquero tanto da essere adottati da tutte le donne.

    Gastronomia:
    Agnello al cotturo, patate maritate, dolce fritto natalizio, detto 'trcnell', “la P'plla“ (tipico dolce Pasquale).

    Manifestazioni:

  • (29-30/6) festa dei SS. Pietro e Paolo;

  • (15-16/7) festa della Madonna dei Carmelo;

  • (ultima domenica di luglio) Madonna di Monte Tranquillo;

  • (8-9/9) festa della Madonna Incoronata.

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    Scanno (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Peligna

    Abitanti: 2158 (scannesi)
    Altitudine: 1.050 metri

    Nella valle del Sagittario, appoggiata ad uno sperone che si affaccia su una gola alpestre, emerge Scanno, al centro di una delle zone più belle della provincia dell’Aquila.

    Comune: Tel. 0864/74545 Fax 0864/74545

    Le famose gole del Sagittario che precipitano verso Anversa con la loro aspra bellezza e le memorie dannunziane, il gruppo montuoso che si addentra nel Parco Nazionale d’Abruzzo, il lago che si adagia in un abbraccio verde fino alla ridente Villalago: in questa pittoresca cornice sorge Scanno, "la cittaduzza di sapore orientale" cara alle cronache degli scrittori di fine ottocento.
    Paesaggio, folklore, arte, artigianato delle oreficerie e del merletto a tombolo; una storia soffusa di mistero, con quel sapore d’oriente, e quel costume unico, le gole aspre in cui gorgoglia impetuoso il Sagittario le montagne maestose e silenti, il lago di cui ricorda la nascita il pittoresco villaggio di Frattura, lassù a 1200 metri, verso quel Monte Genzana che al tramonto dell’era glaciale si spaccò lasciando cadere una frana sul letto del Tasso. Questo patrimonio naturale ed artistico rappresenta oggi il sostrato di una stazione turistica modernamente attrezzata sia per il soggiorno estivo che per gli sports invernali.
    All’ottima ricettività, che ha le sue radici in tradizione alberghiera che risale ai primi del secolo, si sono affiancate le attrezzature ricreative e sportive: piscine, campi da tennis per l’estate e impianti di risalita a Monte Rotondo e a Passo Godi per la pratica degli sports invernali.

    Frazioni: Frattura.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

           Passo Godi

    (Y1) Passo Godi - Ferroio di Scanno: 3 h, F
    (Y2)  Passo Godi - Stazzo Pantaniello: 3,5 h, M
    (Y3) Passoso Godi - Stazzo affogato: 2,5 h, M
    (Y4) Serra Santa Maria - Stazzo dei Prato: 1,5 hi, M
    (Y5) Ferroio - Valico della Corte: 1,5 h, M
    (Y6) Serra di Ziomas - Valico di Camporotondo: 2 h, M
    (Y7) Sorgente dei Tasso - Scanno: 3 h, F
    (Y8) Masseria Parenti - Valico di Campitelli: 2,5 h, M    
    (Y9) La Prata di San Liborio - Valico di Campitelli: 3 h, D
    (Y10) Scanno - Valico del Carapale: 2 h, M

     

    Da visitare:

  •  Centro storico di origine medievale con la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle, del XIII secolo;

  •  La fontana Sarraco con quattro mascheroni conosciuti in paese come il Re, la Regina, lo Zoccolante e il Cappuccino;

  •  Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (XV sec.);

  •  Chiesa di Sant'Antonio Abate con portale dei 1596;

  •  Santuario della Madonna dei Lago, risalente al 1697.

  • Curiosità:
    Le donne anziane usano spesso indossare il caratteristico costume locale.
    Usi e costumi:
    Lavorazione della filigrana; ricamo al tombolo; fabbricazione artigianale di bamboline in costume tradizionale.Feste

    Gastronomia:
    'Pan dell'orso', un dolce fatto con pasta di mandorle, ricoperto di cioccolato.

    Manifestazioni:

  • Processione del Venerdì Santo;

  • (13 giugno) festa di Sant'Antonio con la tradizionale 'processione delle travi';

  • (10 novembre) accensione dei 'fuochi di San Martino'.

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    Villavallelonga (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Marsica 1

    Abitanti: 949 ( villavallelonghesi o vallesi)

    Altitudine: 1.005 metri slm

    Centri del Parco: Centro Orso con Ufficio di zona, Museo, sala proiezioni, centro scoperta, area faunistica dell'Orso e del Cervo.

    Comune: Tel. 0863/949117 949118 Fax 0863/949600

    Stando alla storia e alle testimonianze archeologiche, sembra accertato che i primi abitatori di Villavallelonga (in passato nota come Rocca d'Acero) siano stati, nel 1600 a.C., alcuni gruppi di pastori giunti da lontano, amanti della pace e pervasi da un indomito spirito di indipendenza. Entrati a far parte del popolo marso, parteciparono a diverse guerre, tra cui quella sociale e, in riconoscimento del loro valore, ottennero la cittadinanza romana.
    Villavallelonga, così chiamata in quanto costruita allungata ai piedi del Monte Quaresima, prese consistenza intorno all'anno Mille. Fu feudo dei Marsi nel XII secolo, dei Piccolomini Duchi di Amalfi nel XVI secolo, dei Duchi di Belforte patrizi romani sino al 1720 e dei Duchi Pignatelli in seguito.
    Nel 1873 una parte dei suoi rilievi, e segnatamente le montagne ex-feudali Pratillo, Fossetta e Macchiatavana, di proprietà privata, formarono il primo nucleo della Riserva reale dell'Alta Val di Sangro, premessa storico-geografica del futuro Parco nazionale d'Abruzzo.
    Successivamente all'inaugurazione del Parco (1922), Villavallelonga fu tra gli enti fondatori della Condotta forestale marsicana.

    Frazioni: Nessuna Frazione.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (R1) Madonna della Lanna - Rifugio Prati d'Angro: (1 h 15') F
    (R2) Vallone Fossato - Rifugio Coppo dell'Orso: (2 h) M
    (R3) Madonna della Lanna - Valico Monna Rapanella: (2,5 h) M
    (R4) Madonna della Lanna - Monte Marcolano: (3 h) D
    (R5) Prati d'Angro - Sorgente Puzza: (2 h) M
    (R6) Prati d'Angro - Valico Aceretta: (1,5 h) M
    (R7) Prati d'Angro - Vallone Acquaro: (45') F
    (R8) Rifugio Prati d'Angro - Valico Schiena d'Asino: (2 h) M
    (R9) Torrente Rosa - Vallone Ciafassa: (1 h) F     (R10) Torrente Rosa - Valico Scopinaro: (1 h) M
    (R11) Villavallelonga - Rifugio Coppo dell'Orso: (4 h) M
    (RN1) Sentiero Natura dell'Orso F

     

    Da visitare:

  •  Chiesa Madonna delle Grazie

  • 'Olmo morto', considerato dagli abitanti un vero e proprio monumento.

  • Curiosità:
    Giardino botanico dedicato a Loreto Grande. Ruderi risalenti all'epoca dei Marsi.

    Usi e costumi:
    (12-15 gennaio) distribuzione di fave e "frascareje"; (16 gennaio) 'panarda' di Sant'Antonio Abate; (17 gennaio) 'ballo della pupazza', corteo di maschere; (seconda domenica di agosto) sagra della pecora. 

    Gastronomia:
    " Frascareje" (impasto di farina acqua e uova ridotto in granelli cotti a mò di polenta e conditi con sugo di pecora e formaggio), "ceci granati" (zuppa di legumi), "acqua cotta", "pizza i brebba" (pizza rustica con farina di granturco salsiccia e pancetta).

    Manifestazioni:

  • (16-17 gennaio) Festa di Sant'Antonio Abate;

  • (ultima domenica di aprile) Madonna della Lanna;

  • (1-4 settembre) feste dei Santi Leucio, Rocco, Nicola.

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    Villetta Barrea (AQ)

    Notizie generali:

    Comunità montana: Alto Sangro Cinque Miglia

    Abitanti: 596 (villettesi)

    Altitudine: 975 metri slm

    Centri del Parco: Centro Operativo Servizio Educazione, Sala Conferenze.

    Comune: Tel. 0864/89134 Fax 0864/89245

    Museo della Transumanza e Museo dell’Acqua (gestiti da associazioni locali)

    Adagiato lungo il fiume Sangro e dominato dal Monte Mattone, il paese, come gli altri della zona, ha una storia antica, legata soprattutto ai Sanniti. A questo antico popolo italico sono infatti attribuite le mura megalitiche ancora sono visibili nei pressi della località di Fonte Regina. L'odierno centro abitato nasce intorno ad un piccolo castello eretto alla fine del 1300, nella parte alta del paese; del castello è ancora visibile il basamento di una torre difensiva a pianta circolare, facente parte dell'originaria fortificazione. Interessanti le molte case signorili risalenti al 500 e 600.

    Frazioni: Nessuna Frazione.

     

    F = facile    M = medio    D = difficile

    Escursioni e passeggiate:

    (H1) Villetta Barrea - Stazzo Affogato: (2 h) M
    (H2) Villetta Barrea - Lago Pantaniello: (4 h) D
    (H3) Villetta Barrea - Valico Colle Santo Janni: (30') F

     

    Da visitare:

  •  Parrocchiale Santa Maria;

  •  Chiesa di San Michele;

  •  Chiesa di San Sebastiano;

  •  Chiesa di San Rocco.

  • Curiosità:
    Pineta di pino nero (Pinus nigra) di Villetta Barrea, relitto dei periodo glaciale. Faggio millenario in località Pantano, nei pressi di Passo Godi.

    Gastronomia:
    Trota al vino bianco, fagioli con orapi (una varietà di spinaci selvatici), dolci di mandorle.

    Manifestazioni:

  • (17 gennaio) S. Antonio Abate, benedizione degli animali;

  • (20 gennaio) S. Sebastiano;

  • (1 giugno) Festa della transumanza;

  • (prima domenica di luglio) Festa patronale di San Vincenzo Martire;

  • (ultimo fine settimana di luglio) sagra degli orapi (spinaci selvatici);

  • (12 agosto) Palio della stella;

  • (terza di agosto) S. Barbara;

  • (6 settembre) Corteo della Dodda;

  • (29 dicembre) Presepe a Teatro.


  • PROVINCIA DI ISERNIA:

     

    Castel San Vincenzo (IS)

    Abitanti: 600 (sanvincenzesi)

    Altitudine: 749 metri slm

    Centri del Parco: Centro Fauna con Ufficio di zona e Museo

    Comune: Tel. 0865/951131 Fax 0865/951951

    Filignano (IS)

    Abitanti: 960 (filignanesi)

    Altitudine: 460 metri slm

    Comune: Tel. 0865/926138 Fax 0865/926366

     

    Pizzone (IS)

    Abitanti: 348 (pizzonesi)

    Altitudine: 724 metri slm

    Centri del Parco: Centro Orso con Ufficio di zona, sala proiezioni, Museo e ufficio di Settore Mainarde.

    Comune: Tel. 0865/951144 Fax 0865/951965

    Rocchetta a Volturno (IS)

    Abitanti: 1125 (rocchettani)

    Altitudine: 550 metri slm

    Comune: Tel. 0865/955200 Fax 0865/955100

     

    Scapoli (IS)

    Abitanti: 952 (scapolesi)

    Altitudine: 611 metri slm

    Comune: Tel. 0865/954111 Fax 0865/954505

     


    PROVINCIA DI FROSINONE:

    Alvito (FR)

    Abitanti: 3031 (alvitani)

    Altitudine: 496 m

    Centri del Parco: Centro Operativo Valcomino.

    Comune: Tel. 0776/510101 Fax 0776/510690

    Campoli Appennino (FR)

    Abitanti: 1804 (Campolesi)

    Altitudine: 650 m

    Centri del Parco: Centro Orso con Ufficio di zona, museo e sala proiezioni

    Comune: Tel. 0776/874000

    Picinisco (FR)

    Abitanti: 1206 (piciniscani)

    Altitudine: 725 m

    Centri del Parco: Ufficio di zona.

    Comune: Tel. 0776/66014 Fax 0776/66204

    San Biagio Saracinisco (FR)

    Abitanti: 365 (sanbiagesi)

    Altitudine: 866 m

    Comune: Tel. 0776/67018 Fax 0776/67140

     

    San Donato Val Comino (FR)

    Abitanti: 2192(sandonatesi)

    Altitudine: 730 m

    Comune: Tel. 0776/508701 Fax 0776/508918

     

    Settefrati (FR)

    Abitanti: 855 (settefratesi)

    Altitudine: 780 m

    Comune: Tel. 0776/695001 Fax 0776/690492

     

    Vallerotonda (FR)

    Abitanti: 1854 (vallerotondesi)

    Altitudine: 620 m

    Comune: Tel. 0776/587001 Fax 0776/587445

     


    Riferimenti presi da parks.it - corpoforestale.it - regione.abruzzo.it - abruzzoworld.com - riserveabruzzo.it - siti ufficiali Comuni



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